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Esempio di dossier cosmetico? No grazie!

Per l’immissione in commercio di prodotti cosmetici, in accordo al Regolamento europeo, la persona responsabile è tenuta a notificare il prodotto su un portale online e a predisporre un dossier (PIF – Product Information File). Ma cos’è il PIF di un prodotto cosmetico? Si tratta di un dossier atto a dimostrare, tramite dati, calcoli, bibliografia e studi, la sicurezza e l’efficacia del cosmetico.

Il Regolamento fornisce indicazioni su cosa deve essere riportato nel PIF, inoltre sono disponibili alcune linee guida europee utili per la valutazione delle caratteristiche del prodotto cosmetico. Tuttavia non è previsto un modello standard da compilare per la redazione del PIF di ciascun prodotto.

È possibile cercare in rete su un qualsiasi motore di ricerca varie indicazioni e linee guida utili per la redazione di un PIF. Ovviamente la via migliore da seguire è quella di indirizzarsi verso i consigli forniti dalle Autorità europee o sentire il parere di uno studio regolatorio competente. Così se i suggerimenti abbondano, gli esempi di dossier cosmetico scarseggiano, ma ciò è dovuto alla natura stessa del PIF, per come è definito dal Regolamento CE 1223/2009.

Il PIF si configura non come una semplice check list di documenti tecnici o dati da dover conservare, come ad esempio schede di sicurezza delle materie prime, caratteristiche chimico fisiche o analisi microbiologica del prodotto finito.

Il PIF prevede una relazione ragionata e giustificata su basi scientifiche che prenda in considerazione ogni aspetto del prodotto finito, come ad esempio la fase produttiva, il materiale del quale è costituito il contenitore e la tipologia stessa del confezionamento primario, le informazioni tossicologiche e tossicocinetiche degli ingredienti, in relazione alla tipologia e al modo d’uso del prodotto finito.

Ecco dunque che ogni cosmetico è un caso a sé da analizzare nella complessità delle sue mille sfaccettature, giustificando, con supporto razionale e scientifico, ogni singola scelta fatta dal Valutatore della Sicurezza.

Risulta pertanto evidente che per la specificità del dossier è difficile definire un costo generale di un PIF di un prodotto cosmetico. L’impegno, economico e di risorse, necessario dipende molto dal tipo di cosmetico e dalle informazioni a disposizione sul prodotto.

Sono anche disponibili dei software sviluppati per generare PIF sulla base dei dati sul prodotto inseriti dall’utente, ma il report generato dal software può non essere completo e richiedere comunque una valutazione e una relazione da parte di un esperto in materia.

In sintesi questo è il motivo per cui è difficile, se non impossibile, trovare esempi di dossier cosmetici che vadano bene per un gran numero di cosmetici, perché le scelte valutative, logiche per un prodotto, possono non valere per un altro, benché appartenente alla stessa categoria cosmetica.

Scritto da: Federica Montozzi

Foto di Bruno /Germany da Pixabay