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Lotta alla contraffazione dei medicinali venduti online attraverso canali non autorizzati

La possibilità di vendita dei medicinali in esercizi diversi dalle farmacie è stata valutata nel corso degli anni permettendo la commercializzazione di prodotti non soggetti a ricetta medica anche nelle parafarmacie e sul web. L’avvento di Internet e una maggiore conoscenza delle patologie più lievi da parte di un’ampia platea di cittadini hanno permesso di aprire canali regolamentati di vendita online: l’attuale normativa permette di commercializzare solo i medicinali senza obbligo di prescrizione medica ed esclusivamente da parte di farmacie online autorizzate.

L’autorizzazione alla commercializzazione di medicinali sui canali digitali è contraddistinta da uno specifico logo che le farmacie online pubblicano sul proprio sito, cliccandolo un link automatico rimanda l’utente alla lista ufficiale di tutti i soggetti che operano legalmente (registrati presso il Ministero della Salute). L’utente potrà verificare se sia incluso anche l’indirizzo del sito da cui intende acquistare.

Il logo, uniforme per l’Unione Europea, nella metà sinistra riporta la bandiera del Paese in cui è registrato il soggetto che effettua la vendita a distanza di medicinali (farmacie o parafarmacie nel caso dell’Italia), presenta una serie di caratteristiche tecniche che garantiranno elevati livelli di sicurezza, al fine di prevenire ogni eventuale utilizzo fraudolento.

Contrasto al traffico illegale di medicinali

In Europa il contrasto al traffico illegale di medicinali ha avuto un primo impulso con la direttiva 2011/62/UE, che ha modificato direttiva 2001/83/CE. L’atto ha introdotto una serie di misure di prevenzione e contrasto al fenomeno dei farmaci falsificati, e contiene la prima definizione ufficiale di “medicinale falsificato”, individuandola in una falsa “rappresentazione” rispetto a:

  • Identità (l’imballaggio, l’etichettatura, la denominazione, la composizione – in relazione a uno qualsiasi dei componenti, compresi gli eccipienti e il relativo dosaggio);
  • Origine (il fabbricante, il paese di fabbricazione, il Paese di origine, il titolare AIC);
  • Tracciabilità (la sua storia, i registri e i documenti relativi ai canali di distribuzione utilizzati).

Per monitorare l’intero ciclo distributivo dei medicinali immessi in commercio, e quindi per ostacolare la produzione e la vendita dei farmaci contraffatti, l’Italia ha introdotto la tracciabilità del farmaco che viene garantita attraverso un bollino anti-contraffazione, realizzato dall’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, e da una banca dati centrale, presso il Ministero della Salute, dove confluiscono tutti i dati relativi alla produzione e fornitura dei bollini numerati apposti sulle confezioni dei medicinali.

Attraverso la propria fustella, ogni confezione di farmaci è numerata, in modo da poterne seguire l’intero percorso dal momento della produzione, all’acquisto e all’eventuale raccolta del prodotto scaduto. Il sistema di tracciatura dei farmaci è stato istituito per dare al cittadino la certezza che il farmaco somministrato è originale e valido sotto ogni profilo.

Da parte sua, l’Agenzia Italiana del Farmaco è impegnata anche in una campagna comunicativa e di informazione rivolta al consumatore per renderlo consapevole dei rischi legati agli acquisti on line dei farmaci fuori dai canali ufficiali. Ciò perché è ancora troppo limitata la considerazione dei gravi pericoli a cui si espone chi affida la propria salute ai siti e agli operatori digitali non autorizzati.

Campagna di sensibilizzazione ed educazione

Il fenomeno della vendita on line di medicinali falsi o contraffatti è sempre più diffuso su scala mondiale e necessita ora più che mai di una forte campagna di sensibilizzazione e di educazione destinata al pubblico dei consumatori in quanto è un problema per la salute pubblica vasto, globale e sottostimato.

Se nei Paesi in via di sviluppo riguarda prodotti di assoluto rilievo (vaccini, antibiotici e altri prodotti salvavita), nei Paesi occidentali è stata riscontrata inizialmente nell’ambito dei farmaci per il “mantenimento dello stile di vita” (“lifestyle”) come prodotti dimagranti, spesso venduti al di fuori dei canali legali, prodotti per le disfunzioni erettili ma più recentemente si è estesa anche a medicinali correlati al Covid-19 (cure e vaccini). I vaccini anti COVID-19 venduti online sono illegali e privi di qualunque garanzia rispetto a qualità, efficacia e sicurezza e, dunque, potenzialmente molto pericolosi.

Uno studio Ocse-Euipo di qualche tempo fa riassume le sei conseguenze più gravi del mercato mondiale di farmaci contraffatti:

  1. I danni alla salute delle persone.
  2. Le mancate vendite e i danni alla reputazione dei legittimi produttori.
  3. I costi e le perdite di gettito per governi ed economie.
  4. Costi per la cura dei pazienti che hanno subito conseguenze negative per la salute in seguito al consumo di farmaci contraffatti;
  5. L’inquinamento ambientale originato da pratiche errate messe in atto da attività criminali non regolamentate che ricorrono a sostanze chimiche potenzialmente tossiche;
  6. I costi sociali che si traducono in un aumento della criminalità organizzata e delle perdite di posti di lavoro.

L’attenzione su questo grave problema si manifesta anche a livello politico, essendo stata più volte oggetto di interrogazioni parlamentari. Una delle ultime, del 20 ottobre 2020, particolarmente incentrata sulla diffusione di farmaci anti-Covid, ha portato il Parlamento Europeo ad esprimersi comunicando che esiste una proposta della Commissione relativa a una nuova legge sui servizi digitali che stabilirà un quadro orizzontale per le responsabilità degli intermediari online, quali i servizi di hosting e le piattaforme online, per contrastare i contenuti illeciti, compresi i medicinali contraffatti.

La rete delle autorità nazionali per la tutela dei consumatori ha adottato, con il sostegno dalla Commissione, una posizione comune e collabora con le piattaforme online per tutelare i consumatori dà indicazioni sulla salute fuorvianti connesse alla COVID-19 e da simili situazioni future di danno collettivo. Ha inoltre reso noto che il 25 novembre 2020 la Commissione ha annunciato lo sviluppo di un pacchetto di strumenti dell’UE per contrastare la contraffazione che stabilisce i principi dell’azione congiunta, della cooperazione e della condivisione dei dati tra titolari dei diritti, intermediari e autorità preposte all’applicazione della legge.

Scritto da: Michela Tonci

Foto di StartupStockPhotos da Pixabay