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Come effettuare una valutazione formulativa degli integratori alimentari

valutazione formulativa degli integratori alimentari

Il settore degli integratori alimentari è normato, fra gli altri, dalla Direttiva 2002/46/CE del 10 giugno 2002 recepita in Italia dal Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 169.

Uno degli obiettivi di tale direttiva è quello di assicurare un elevato livello di tutela della salute pubblica garantendo, anche tramite un’etichettatura adeguata e appropriata, la miglior tutela dei consumatori.

In accordo alla definizione riportata in tale direttiva, gli integratori alimentari sono “prodotti alimentari destinati ad integrare la dieta normale e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, sia monocomposti che pluricomposti”.

La definizione sembra quindi identificare un insieme di prodotti semplice e ben definito. In realtà invece non è possibile identificare un gruppo ristretto di prodotti, in quanto di fatto esiste davvero un’ampia varietà di integratori alimentari con peculiarità specifiche.

Le differenze fra i vari prodotti derivano dalla diversa forma di presentazione, esistono infatti integratori alimentari presentati in forma di tavolette, capsule, compresse, polveri in bustine, liquidi in fiale, flaconcini e flaconi a contagocce ed altre forme analoghe di liquidi e polveri.

Ma le differenze vanno ovviamente ricercate anche nella composizione e da ciò deriva anche la necessità di effettuare un’attenta valutazione formulativa degli integratori alimentari.

La funzione degli integratori alimentari

La funzione di un integratore alimentare è quindi sempre quella di fornire un apporto predefinito di nutrienti e/o sostanze a effetto fisiologico, ma le composizioni variano in base allo scopo e quindi alle proprietà che vengono attribuite al prodotto.

Esistono delle indicazioni precise in merito agli ingredienti che si possono utilizzare in un integratore alimentare. Si possono quindi formulare integratori a base di vitamine e minerali, ma non tutte le fonti di vitamine sono ammesse e bisogna verificare anche i quantitativi ammessi, se ci sono dei limiti e delle restrizioni sia per il tipo di ingrediente sia per la popolazione target a cui è destinato il prodotto.

Un altro tipo di integratori alimentari sono quelli a base di fermenti lattici, quali probiotici e prebiotici. Anche in questo caso è bene precisare che poter specificare in etichetta l’indicazione del riequilibrio della flora intestinale si deve raggiungere una determinata quantità di cellule vive per microorganismo.

Esistono poi anche integratori alimentari a base di piante e in questo caso la valutazione degli ingredienti ammessi può risultare anche più problematica. In questo caso si può far riferimento a una lista del Ministero della Salute italiano che riporta l’elenco delle sostanze e dei preparati vegetali che possono essere utilizzati negli integratori alimentari.

In tale documento sono specificati inoltre molti dettagli, tra cui la parte di pianta che può essere utilizzata e gli effetti fisiologici che possono essere attribuiti all’ingrediente in base proprio alla parte utilizzata.

La valutazione formulativa e gli obblighi in etichetta

Per alcuni ingredienti sono indicate anche le avvertenze che devono essere obbligatoriamente riportate in etichetta o dei limiti di quantità di ingrediente che può essere presente nell’integratore alimentare.

Ci sono poi altri ingredienti che non hanno una storia di consumo significativa e quindi per poter essere utilizzati in modo sicuro negli integratori alimentari devono prima essere autorizzati come novel food.

Si tratta di una procedura abbastanza lunga che l’azienda può seguire richiedendo l’autorizzazione alla Commissione europea e depositando un dossier tecnico con tutte le informazioni sul nuovo ingrediente (quali identità, sicurezza, stabilità, usi proposti) che verrà valutato dall’EFSA.

Risulta quindi evidente che formulare un integratore non è semplice e quindi va fatta una valutazione formulativa degli integratori alimentari per verificare e garantire che la composizione sia conforme e anche che le indicazioni riportate in etichetta siano corrette e conformi alla normativa del settore.

Anche dopo aver effettuato tutti i controlli relativi alla composizione e all’etichettatura dell’integratore alimentare non è possibile vendere in automatico il prodotto.

In Italia infatti la commercializzazione di un integratore alimentare può avvenire soltanto dopo regolare notifica online del prodotto al Ministero della Salute.

Ma anche dopo l’immissione in commercio dell’integratore alimentare, l’attività dell’OSA (Operatore del Settore Alimentare) non è conclusa in quanto deve essere comunque effettuata un’attività di vigilanza per verificare l’insorgenza di eventuali reazioni avverse associate all’uso dell’integratore.

Inoltre la normativa è in continua evoluzione e aggiornamento, quindi negli anni possono rendersi necessarie modifiche in termini di composizione (per eliminare oppure ridurre il dosaggio di determinati ingredienti) oppure di etichettatura per aggiornare il testo alle normative più recenti (modificando ad esempio un claim oppure inserendo una nuova avvertenza).

La valutazione formulativa degli integratori alimentari non è quindi un’attività da fare all’inizio della vita di un prodotto, ma un’operazione che dovrà essere ripetuta anche negli anni successivi alla luce dell’evoluzione della normativa e della conoscenza scientifica.

Scritto da: Federica Montozzi

Foto di renateko da Pixabay