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Anche gli integratori possono essere “bio”

Il consumo di alimenti che possono vantare un’origine biologica è ormai una fetta rilevante del fatturato del settore agro-alimentare. Tuttavia l’ottenimento della certificazione biologica per gli alimenti è un processo lungo e soggetto a numerosi controlli, regolamentato da normative italiane ed europee.

Regolamento (UE) 2018/848

Il Regolamento (UE) 2018/848 è la normativa comunitaria di riferimento per quel che riguarda la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici. Si tratta di una nuova norma, che abroga quella precedentemente in vigore (Regolamento (CE) n. 834/2007) e che presenta interessanti novità.

La prima è senza dubbio l’ampliamento del suo campo di applicazione. Infatti oltre ai prodotti agricoli (trasformati e non trasformati) e ai mangimi, nell’allegato I del nuovo regolamento vengono elencati altri prodotti che possono definirsi di produzione biologica, e tra questi anche i preparati erboristici tradizionali a base vegetale. Questo regolamento include ancora i prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come alimenti, categoria che apre le porte alla certificazione biologica degli integratori alimentari, che rispettano specifiche condizioni.

Per ottenere la certificazione, occorre inoltrare una notifica, completa di tutta la documentazione richiesta, all’Autorità competente o ad un organismo di controllo da essa nominato e autorizzato, che provvederà ai controlli e quindi al rilascio della certificazione.

Come ottenere la certificazione biologica

Ma quali sono i requisiti per ottenere la certificazione? Possono essere definiti prodotti biologici quei prodotti vegetali ed animali la cui produzione rispetti i cicli di vita naturali di detti animali o piante, con un impatto umano ridotto all’essenziale al fine di tutelare la biodiversità. Questo significa niente organismi geneticamente modificati, niente antibiotici, niente pesticidi; è consentito solo l’uso di fertilizzanti naturali (come il compost o il letame), con un ricorso molto limitato a quelli di origine sintetica.

Inoltre, possono essere usati solo antiparassitari di origine animale, vegetale o minerale da selezionare tra quelli autorizzati, ricorrendo se necessario anche ad insetti che possono neutralizzarli. A tale scopo, le colture sono soggette a rotazione e il terreno viene isolato termicamente con erba o fieno per impedire la crescita di erbe infestanti.

Questo tipo di agricoltura è molto vantaggiosa per l’ambiente: protegge il suolo, l’aria e l’acqua dalle contaminazioni che accompagnano l’uso di agenti chimici, e contribuisce a mantenere la biodiversità, anche perché limita le quantità prodotte.

Sulla base di tale regolamento, un integratore alimentare può ottenere la certificazione biologica se composto da ingredienti di origine animale o vegetale prodotti secondo i criteri stabiliti dal Regolamento. Inoltre gli Operatori devono garantire che gli integratori siano raccolti, imballati, trasportati e immagazzinati in conformità delle norme stabilite nell’allegato III del Regolamento (UE) 2018/848.

Gli integratori, in aggiunta ad una dieta equilibrata ed ad uno stile di vita sano, possono contribuire a “regolare” alcune funzioni dell’organismo che possono risultare carenti in particolari circostanze. La loro certificazione biologica rappresenta un fattore aggiuntivo che contribuisce alla percezione della qualità da parte del consumatore.

L’etichettatura degli alimenti biologici

Naturalmente il regolamento definisce anche le regole che si applicano all’etichettatura di questi prodotti e, come per gli alimenti in generale, si tratta di regole ben precise e abbastanza stringenti. Termini quali “biologico”, “bio” ed “eco”, possono essere utilizzati per l’etichettatura e la pubblicità di questi prodotti solo se conformi al regolamento. Sul confezionamento potrà inoltre comparire il logo di produzione biologica dell’Unione europea, accompagnato da un codice numerico composto da un codice ISO del paese in cui vengono effettuati i controlli; da un termine di tre lettere (bio, org, e simili) che stabilisce il nesso con la produzione biologica; e da un numero di tre cifre assegnato dall’autorità competente di ogni Stato membro alle autorità o agli organismi di controllo delegati oppure dalla Commissione alle autorità e agli organismi di controllo delegati o alle autorità competenti dei paesi terzi riconosciute dalla Commissione.

Sono dunque numerosi gli integratori che già recano il logo della certificazione biologica in etichetta. Un’ulteriore garanzia degli effetti benefici degli integratori alimentari sulla nostra salute e in generale sul nostro benessere.

Scritto da: Maria Pia Felici

Foto di Dave LZ da Pixabay