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Indicazioni nutrizionali, come cambiamo le etichette nel mondo

Negli ultimi decenni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ripetutamente invitato i paesi di tutto il mondo ad attuare politiche regolatorie e misure sanzionatorie per ridurre l’incidenza dell’obesità ed altre malattie metaboliche legate a regimi alimentari poco salutari. Tra le misure adottate, restrizioni alla vendita e alla pubblicità di determinati alimenti e bevande; aumento della tassazione; revisione della formule.

Ma l’elemento principale per il controllo dell’assunzione di grassi, zuccheri e calorie resta l’etichettatura dei prodotti alimentari e i numerosi requisiti cui essa deve ottemperare in molti paesi. La presenza in etichetta di sistemi di informazione che riassumono le caratteristiche nutrizionali dell’alimento interessato è senz’altro la chiave per generare nei consumatori la consapevolezza di ciò che mangiano e degli effetti che gli alimenti assunti possono avere sulla loro salute.

Vediamo di cosa si tratta.

In generale, si può iniziare dicendo che non esiste, almeno per ora, un sistema adottato universalmente per veicolare questo tipo di informazioni. L’OMS ha tuttavia elaborato una serie di raccomandazioni da cui gli Stati possono partire per l’elaborazione del proprio sistema: indicare i nutrienti considerati critici come gli acidi grassi trans, i grassi saturi, il sodio e gli zuccheri; utilizzare simboli, colori e quantità numeriche per facilitare la lettura da parte del consumatore; introdurre l’obbligo di una dichiarazione nutrizionale su tutti i prodotti alimentari confezionati.

Esistono diversi sistemi che danno priorità ad aspetti diversi dell’informazione nutrizionale. In alcuni casi, ad esempio, si preferisce avvertire i consumatori riguardo all’eccessivo contenuto di nutrienti critici per l’organismo: questo sistema è detto informativo. In altri casi invece, si fornisce al consumatore una scala di punteggio che gli consenta di confrontare il prodotto scelto con gli altri simili presenti sul mercato: un sistema cosiddetto interpretativo.

Le tendenze variano anche a seconda dell’area geografica, con differenze spesso abbastanza significative. In gran parte dei paesi l’inclusione di sistemi di informazione nutrizionale è ancora su base volontaria. Variano inoltre i nutrienti da riportare: in alcuni casi si preferisce evidenziare la quantità di ingredienti potenzialmente nocivi, in altri casi l’accento cade sui nutrienti più benefici per la salute. Cambiano anche le soglie consentite per porzione o per 100 g, e molti sistemi sono semplicemente interpretativi, basati esclusivamente sui simboli, senza l’indicazione delle quantità.

Nutriscore e NutrInform Battery

Quest’ultima è una questione molto discussa, e fortemente osteggiata dai produttori di prodotti alimentari. Infatti, l’inserimento di un sistema a punteggio (ad es. un semaforo o il cosiddetto “nutriscore” adottato in alcuni paesi europei) o di loghi di approvazione con diciture standard, è ritenuto dai produttori fortemente discriminante, poiché non consente al consumatore di valutare gli elementi che compongono l’alimento, creando – secondo i critici – situazioni di squilibrio.

Questo sistema è ampiamente utilizzato in Asia, mentre Australia e Nuova Zelanda utilizzano un punteggio da 1 a 5 stelle. L’America Latina sta progressivamente passando da un sistema informativo a un sistema interpretativo.

Nell’Unione Europea, dove il sistema è volontario, le situazioni sono molto variegate. Danimarca e Svezia, ad esempio, sono state le prime ad adottare il Nordic Keyhole – un logo raffigurante un buco della serratura, che indica una minore quantità di zuccheri e sale, e più fibre e grani integrali – seguite da altri paesi nel mondo (Norvegia, Islanda, Lituania e Macedonia).

In Gran Bretagna, prima della sua uscita dall’Unione, è stato adottato il simbolo del semaforo che combina un codice basato sui colori con la percentuale di assunzione di riferimento. Francia, Belgio, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Lussemburgo hanno adottato o adotteranno il già menzionato Nutriscore.

L’Italia ha sponsorizzato invece un sistema a “batteria” che indica la quantità di energia e nutrienti per porzione in percentuale rispetto all’assunzione giornaliera raccomandata.

Qualunque sia il sistema applicato, resta forte l’impegno profuso nell’informazione ai consumatori per un’alimentazione sana ed equilibrata, e per promuovere una corretta lettura dell’etichettatura dei prodotti alimentari.

Scritto da: Maria Pia Felici

Foto di Alexas_Fotos da Pixabay