Convegno del Ministero della Salute sugli integratori alimentari: corretta definizione del quadro normativo per un settore in forte crescita
Il 16 luglio presso l’Auditorium del Ministero della Salute si è tenuto il convegno “Gli integratori alimentari nell’attuale quadro normativo”, al quale hanno partecipato numerose aziende. La giornata, organizzata dalla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, è stata suddivisa in due sessioni principali: la prima riguardante i costituenti ammessi e il ruolo degli integratori alimentari e la seconda relativa alla qualità, alla sicurezza e all’efficacia di tali prodotti.
Ad aprire la conferenza l’interessante intervento del Dr. Bruno Scarpa, che ha affrontato l’attuale inquadramento tecnico-normativo degli integratori alimentari, presentandone punti di forza e criticità. Nella conferenza sono poi intervenuti professionisti dell’Istituto Superiore di Sanità e docenti universitari e medici.
L’esponenziale incremento del fatturato degli integratori alimentari, che nel 2018 in Italia era pari a 3,3 miliardi di euro (dovuto alla domanda sempre più crescente da parte dei consumatori), richiede alle aziende produttrici di integratori e ai medici, che li prescrivono, una maggiore conoscenza dell’ambito di applicazione di tali prodotti e della normativa che li regolamenta.
L’auspicio è che la spesa sanitaria dei consumatori in crescita generi risultati positivi sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Gli integratori alimentari ricadono nell’ambito della normativa più ampia relativa agli alimenti, tuttavia non è possibile ridurre il loro ruolo a una semplice integrazione di nutrienti nella comune dieta. Al fine di evitare che i consumatori e gli stessi professionisti sanitari vengano indotti in errore, è necessario definire in modo chiaro l’effetto fisiologico che gli integratori possono svolgere. Non è infatti ammesso attribuire a tali prodotti alcuna finalità di tipo terapeutico, prerogativa esclusiva dei medicinali.
Gli integratori alimentari, invece, sono definiti e devono essere considerati come fonti concentrate di sostanze nutritive che possono favorire l’equilibrio omeostatico delle funzioni dell’organismo o ridurre i fattori di rischio di malattia. Dovrebbero quindi essere destinati esclusivamente a soggetti sani o convenzionalmente sani che presentano un certo fattore di rischio di malattia. Nell’ottica della prevenzione e del mantenimento del buono stato di salute, gli operatori del settore alimentare che immettono sul mercato integratori alimentari dovrebbero proporre prodotti di qualità, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche dell’efficacia sul mantenimento della normale condizione di omeostasi. Al fine di valutare la sicurezza e le proprietà dei prodotti è possibile anche condurre degli studi clinici in accordo alle linee guida del Ministero della Salute.
Fermo restando che è responsabilità dell’operatore alimentare garantire la qualità e la sicurezza degli integratori alimentari, il Ministero ha comunque il compito di fornire gli strumenti necessari per l’adeguamento alle norme.
Dal punto di vista della protezione della salute, nel corso della conferenza il Ministero della Salute si è configurato all’avanguardia rispetto ad altri Stati membri. In questi anni si è occupato di redigere circolari e linee guida relative a specifici ingredienti utilizzati negli integratori, come i probiotici, i cosiddetti “botanicals” e altre sostanze ancora, per cui la vasta legislazione alimentare europea a volte non è del tutto chiara. In particolare, si è ribadito che per quanto riguarda i botanicals è importante ricercare l’uso tradizionale della pianta e dell’estratto da utilizzare. Qualsiasi modifica nel processo di estrazione, che comporti, ad esempio, una variazione della composizione “naturale” della sostanza di derivazione erbale potrebbe far ricadere tale ingrediente nella categoria dei novel food.
Per quanto riguarda il controllo della produzione, durante la giornata è stato sottolineato che anche se gli stabilimenti italiani che operano nel settore alimentare sono sottoposti al riconoscimento a livello regionale, il Ministero mantiene interrelazioni con le Regioni, monitorando e valutando le segnalazioni di non conformità. In questo ambito è possibile fare riferimento alle linee guida ministeriali sulle norme di buona fabbricazione dei prodotti alimentari.
Per un maggiore controllo della sicurezza del mercato italiano, è stato presentato il nuovo sistema online per le segnalazioni di fitovigilanza, “VigiErbe”, già implementato nel dicembre 2018 dal Ministero della Salute, l’ISS e l’AIFA grazie alla collaborazione con l’Università di Verona.
Nella discussione finale molte aziende hanno richiesto aggiornamenti sull’attuale situazione delle segnalazioni di eventi avversi in seguito all’assunzione di integratori alimentari a base di curcuma.
Il Ministero ha spiegato che la valutazione non è ancora stata completata, tuttavia a breve dovrebbe essere implementata una nuova avvertenza in etichetta per evitare il verificarsi di nuovi casi.
Molti sono stati i punti di riflessione e le criticità avanzate per un mercato, quello degli integratori alimentari, che è in continua crescita.
Molto lavoro c’è da fare in ambito legislativo per sopperire ad alcune imprecisioni dovute al vasto e variegato campo della normativa alimentare, ma con la collaborazione di tutti gli operatori del settore e delle Autorità è possibile raggiungere l’obiettivo principale: garantire la presenza sul mercato di integratori alimentari efficaci e sicuri per il mantenimento dello stato di buona salute della popolazione sana.
Scritto da: Giorgia Martini